Famiglia nel bosco, i figli portati in comunità: il caso di Palmoli che divide l’Italia tra libertà educativa e diritti dei minori.
La storia della “famiglia che vive nel bosco” è diventata in poche settimane uno dei casi più discussi d’Italia. I protagonisti sono Catherine Birmingham e Nathan Trevallion, coppia anglo–australiana che ha scelto di trasferirsi in una casa colonica immersa nei boschi di Palmoli, nell’entroterra chietino. Con loro vivono tre bambini – una bimba di otto anni e due gemelli di sei – cresciuti senza elettricità, senza acqua corrente, senza gas e lontano dalla quotidianità urbana.
La loro è una scelta di vita radicale, dettata dal desiderio di allontanarsi dalla modernità e di offrire ai figli un’infanzia immersa nella natura. Per l’istruzione, i genitori hanno optato per la scuola parentale, con il supporto di un’insegnante privata. Una scelta che molti considerano legittima e affascinante, ma che ha attirato l’attenzione delle autorità dopo un episodio sanitar…
